DEBITI CON FINANZIARIE

Hai debiti con finanziarie? ed hai ricevuto la Decadenza dal Beneficio del Termine?

Ti sembrerà strano, ma i più indebitati sono i dipendenti statali o chi ha uno stipendio fisso.

Il problema è l’offerta, la società offre ai consumatori la possibilità di acquistare a rate qualunque cosa, piccole rate che poi si sommano e diventano insostenibili da restituire.

Attualmente le famiglie italiane sovraindebitate sono circa due milioni e andranno ad aumentare sempre di più.

La pandemia che ha colpito il nostro paese e le relative moratorie concesse dallo Stato, per tamponare il problema di molti lavori che si sono fermati, ora sono terminate ed i creditori sono ripartiti con i pignoramenti.

Difficoltà di banche e finanziarie

Le banche e le finanziarie, a loro volta, sono in grande difficoltà, e hanno iniziato la vendita massiccia di crediti deteriorati, ovvero quei debiti di difficile recupero, cedendoli a società di cartolarizzazione, che li hanno acquistati a prezzi stracciati, ma che, a differenza delle banche, sono specializzate nel recupero del credito, e sono talvolta anche molto aggressive, intenzionate, attraverso azioni legali a recuperare il loro dovuto.

Una soluzione sicuramente vantaggiosa, sia per il debitore che per il creditore, è il Saldo e Stralcio.

IL SALDO E STRALCIO

Il Saldo e Stralcio è una trattativa stragiudiziale che ci consente di proporre un’offerta al creditore, riducendo notevolmente il debito, che prevede però un pagamento in un’unica soluzione, o al massimo 3/4 rate.

Il creditore fonda la sua pretesa creditoria, sulle garanzie.

Vediamo quindi, quando e quanto un saldo e stralcio conviene.

  • In una situazione in cui un debitore si trovi impossibilitato a ripagare il proprio debito e non abbia alcuna certezza di entrate nel breve periodo, un istituto bancario o finanziario opterà per rientrare subito di una parte del debito, accettando anche un importo inferiore.
  • Quando il debitore ha già altri finanziamenti o mutui, con un grado di privilegio superiore.
  • Le garanzie del creditore sono mutate nel tempo
  • Decadenza del beneficio del termine
  • Cessione del credito ad altra società di recupero crediti o società di cartolarizzazione

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CONSOLIDAMENTO DEBITI

Il consolidamento debiti è uno strumento che permette di chiedere un nuovo finanziamento che accorpa tutti i finanziamenti in essere. Il Consolidamento dei debiti permette al debitore di avere un’unica rata, con un importo inferiore alla somma di tutte le rate di tutti i finanziamenti, rendendo l’estinzione del debito più sostenibile e gestibile, compatibilmente alle proprie possibilità.

Per essere sostenibile il nuovo finanziamento avrà una durata più lunga.

Il nuovo finanziamento consentirà al debitore di avere una rata più piccola e spesso anche una liquidità aggiuntiva, che può essere utilizzata per sostenere spese impellenti o dare a decotto delle prime rate

Per accedere a questo nuovo finanziamento è necessario però:

  • essere in regola con i pagamenti
  • non essere segnalato in CRIF
  • non deve avere pignoramenti a suo carico
  • ed avere i requisiti di finanziabilità, ovvero un credito garantito, come ad esempio dipendenti pubblici o privati.

LEGGE 3/2012

La legge 3/2012, o legge antisuicidi, entrata in vigore nel 2015 e detta anche “legge salva suicidi”, rappresenta la soluzione per tutte quelle persone che sono sovraindebitate, che sono impossibilitate a ripagare i debiti.

Se un artigiano, un agricoltore, un commerciante o un semplice privato, è schiacciato dai debiti, puoi aiutarlo a risolverli appellandoti alla Legge Salva Suicidi che disciplina il piano di ristrutturazione del debito.

Negli ultimi anni i suicidi dovuti alla crisi economica e ai debiti accumulati per la perdita del lavoro, la morte del coniuge, o dal fallimento di un’impresa, sono stati innumerevoli.

Possono accedere quelle persone, o amministratori di imprese, che si trovano in queste situazioni:

  • prolungata sofferenza economica tra i debiti contratti e denaro che occorre per estinguerli;
  • incapacità immutabile di adempiere agli obblighi di pagamento.

Rientrano nei debiti sanabili, con la legge salva suicidi, anche quelli verso Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Il riformato art. 12, comma 3 ter, afferma che: “Il creditore che ha colpevolmente determinato la situazione di indebitamento o il suo aggravamento ovvero, nel caso di accordo proposto dal consumatore, che ha violato i principi di cui all’art. 124 bis del testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, non può presentare opposizione o reclamo in sede di omologa, anche se dissenziente, né far valere cause di inammissibilità che non derivino da comportamenti dolosi del debitore”.

La nuova norma risponde al principio alla base della legge n. 3/2012, nonché di:

  • evitare che il debitore paghi interessi superiori rispetto a quelli stabiliti dalla legge per il finanziamento richiesto
  • garantire il recupero di una serenità economica e di una vita dignitosa
  • consentire al debitore di pagare i debiti secondo le proprie possibilità.

Al soggetto sovraindebitato meritevole, indebitato e inadempiente, per esempio a causa della perdita del lavoro, malattia grave, perdita di un coniuge, incidente, che aperto finanziamenti consapevole di non poterli pagare, viene offerta una nuova chance.

Esempio di caso reale

  1. Operaio di Bresca con 4 figli, la moglie che non lavora (uno dei figli è portatore di handicap). Diversi anni fa ha contratto un mutuo ipotecario che però non è più riuscito ad onorare, anche a fronte di alcuni problemi lavorativi. Nel 2018 l’appartamento è stato venduto all’asta – la banca ha incassato 11.300 € su un debito residuo di 103.000 Euro, aumentato ad Euro 112.000 con interessi. La società di recupero crediti ha preteso la restituzione del debito residuo, promuovendo il pignoramento dello stipendio. Con l’applicazione della Legge 3 verrà a pagare solo 300 € mese per 60 mesi. Quindi, effettuerà un pagamento totale verso i suoi creditori di 18.000 € invece che di 112.000 € risparmiando ben 94.000 Euro
  2. Marito e moglie titolari un piccolo laboratorio di produzione in forma di Srl; nel tempo si sono scambiati entrambi garanzie. Purtroppo la crisi del mercato e la perdita di alcuni lavori già preventivati ma poi non più pagati, hanno costretto a chiudere l’attività. Sono rimasti debiti per 158.000 Euro. Lui ora lavora come dipendente a tempo indeterminato, anche lei ha trovato un lavoro part-time. Con l’applicazione della Legge 3 pagheranno solo 424 Euro / mese per 8 anni, per un totale di Euro 40.704,00 risparmiando ben 117.296 Euro

Approfondisci qui https:/www.francescascarpetta.it/legge-3/

 

DECADENZA DEL BENEFICIO DEL TERMINE

E’ bene sapere che nei contratti di finanziamento è prevista una clausola rescissoria da parte del creditore che prevede la decadenza dal beneficio del termine se la rateizzazione non risulta regolare per almeno 7/8 rate non pagate o 7/8 mesi di ritardo.

La finanziaria, per recuperare il credito, può intervenire con società di recupero crediti (già prima della decadenza, in alcuni casi anche con rate scadute da 15 gg), aggiungendo interessi di mora e spese;

La Decadenza dal Beneficio del Termine permette al creditore di esigere in unica soluzione e in maniera immediata il pagamento di quanto residuale di un prestito o di un finanziamento.
Una volta che si riceve questa comunicazione, non si ha più la possibilità di pagare a rate o di continuare a pagare in maniera dilazionata.
Se pure può sembrare una doccia gelata, quando ricevi la decadenza dal beneficio del termine  è il momento giusto per chiudere la posizione debitoria  a Saldo e Stralcio.
Fino alla decadenza del beneficio del termine, la finanziaria non accorda sconti; può però rinegoziare l’importo dovuto con una nuova dilazione e con maggiori oneri;

Possiamo offrirvi supporto nel caso in cui ci si ritrovi di fronte alla decadenza dl beneficio del termine ed alla richiesta dell’intera somma dovuta per insolvenza per far sì che venga accordata una dilazione più comoda o uno stralcio, dopo aver valutato attentamente le garanzie e le sopraggiunte difficoltà economiche.

 

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