Saldo e stralcio casa all’asta: il caso reale di G. e la trattativa vincente con la banca

Oggi sono particolarmente felice: ho aiutato una famiglia a salvare la casa dall’asta grazie a un saldo e stralcio costruito con metodo e rispetto per le persone coinvolte.

Qualche tempo fa mi contatta G., 23 anni, che viene a conoscenza del mio lavoro tramite un connazionale a cui avevo risolto un problema simile.
Vive con la mamma e i fratelli: dopo la morte prematura del padre, l’appartamento di famiglia rischia la vendita forzata.
La loro priorità è restare nella casa in cui vivono.


Il punto di partenza

  • Solo la mamma ha accettato l’eredità, su consiglio del notaio.

  • Con l’aiuto di parenti e connazionali, G. pensa di comprare l’immobile.

  • Chiarisco subito un punto: la mamma è già proprietaria; non serve “ricomprare” la casa, serve chiudere il debito con la banca.

Raccolgo la documentazione (inclusa l’accettazione di eredità), avvio una valutazione dell’immobile e apro il tavolo con il creditore.


La strategia di negoziazione

Parto con una proposta prudente, più bassa delle reali disponibilità di G., per aprire una trattativa seria.
La banca, intanto, comunica l’intenzione di coinvolgere un perito.

G. mi confida che, da poco, con i fratelli ha ristrutturato la casa.
Tradotto: una perizia “a casa nuova” rischia di alzare il valore e irrigidire la posizione del creditore.

Mi muovo su due fronti:

  1. Mercato reale – invio alla banca una ricerca comparativa di immobili simili, puntando l’attenzione su tempi di assorbimento e sconti reali in zona.

  2. Dati OMI – la banca decide di non nominare un perito e di basarsi sugli OMI. Evidenzio i limiti di quei valori rispetto alle vendite effettive, e porto un rialzo ragionato della proposta, ancora inferiore alle disponibilità della famiglia.


L’accordo con la banca

La trattativa si chiude con accettazione scritta a Euro 52.500,00.
Il creditore ringrazia per il lavoro meticoloso e professionale.

Quando comunico l’esito a G., dall’altro capo del telefono esplode un’urla di gioia.
È uno di quei momenti che ricordano perché faccio questo lavoro.

La sera stessa mi scrive:

“Mi sto ubriacando, tu sei un amore, voglio che tu sei benedetta.”

Parole semplici, che dicono tutto. Quando si lavora bene, vincono tutti: la famiglia mantiene la casa, il creditore incassa in tempi certi e la procedura si chiude senza strascichi.


Cosa insegna questo caso di saldo e stralcio

  • Capire l’obiettivo reale: non “ricomprare” l’immobile, ma chiudere il debito.

  • Tempo e metodo: muoversi prima dell’asta amplia le opzioni.

  • Numeri, non opinioni: i comparabili di mercato sono più persuasivi dei soli OMI.

  • Proposta sostenibile: meglio un’offerta realistica, motivata e difendibile.

  • Ascolto e rispetto: anche i dettagli personali contano; fanno la differenza in una trattativa.


Se vivi una situazione simile

Ogni storia è diversa, ma la logica è la stessa: documenti in ordine, valutazione realistica, trattativa stragiudiziale e proposta di saldo e stralcio calibrata.
L’obiettivo è evitare l’asta e chiudere la posizione in modo definitivo e dignitoso.

Prima consulenza gratuita per capire se puoi fare altrettanto: scrivimi a [email protected]

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